Palazzo Orsini
Cenni storici
Il complesso sorse come antico convento religioso, quasi certamente tra l'XI e il XII secolo.Acquistato dagli Aldobrandeschi, fu trasformato in Rocca aldobrandesca a metà Duecento, che divenne la loro residenza, nonché sede istituzionale, di Pitigliano. La permanenza del potere degli Aldobrandeschi fu, però, relativamente breve, in quanto l'intera Contea di Sovana fu ereditata nel 1293 dagli Orsini, a seguito del matrimonio tra Romano Orsini e Anastasia Aldobrandeschi, ultima erede di quel ramo familiare.
Dalla fine del Duecento in poi, iniziò pertanto il dominio degli Orsini che si protrasse quasi ininterrottamente fino al 1608, anno in cui ci fu la definitiva caduta politica della Contea degli Orsini e l'annessione di questi territori al Granducato di Toscana.
Proprio gli Orsini, incaricarono Antonio da Sangallo il Giovane per effettuare una serie di interventi di ristrutturazione che, oltre a fortificare ulteriormente le strutture preesistenti, diede un'impronta di eleganza all'intero complesso, introducendo i caratteristici elementi stilistici rinascimentali. Altri interventi erano stati effettuati, a suo tempo, anche da Baldassarre Peruzzi.
Aspetto attuale
Il complesso di Palazzo Orsini è costituito da un cassero, due torri e un torrione, con strutture murarie esterne prevalentemente rivestite in intonaco e alcuni tratti in conci di tufo; le parti sommitali presentano merlature.L'ingresso avviene attraverso una prima rampa che conduce ad un portale ad arco tondo, oltre il quale un'altra breve rampa dà accesso al cortile interno, dove è collocato il caratteristico pozzo-cisterna in stile rinascimentale, a cui risulta coevo il loggiato che vi si affaccia su un lato, con arcate tonde poggianti su colonne con capitelli ionici.
Dal cortile, una breve gradinata conduce al portale d'ingresso del palazzo, architravato, al cui interno è ospitato il Museo Diocesano di Palazzo Orsini; sul lato opposto, un'altra scalinata conduce all'entrata del Museo Archeologico.
Bibliografia
- Aldo Mazzolai. Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura. Firenze, Le Lettere, 1997.
- Giuseppe Guerrini (a cura di). Torri e castelli della provincia di Grosseto (Amministrazione Provinciale di Grosseto), Siena, Nuova Immagine Editrice, 1999.
Voci correlate
Pozzo di Palazzo Orsini
Storia
Il pozzo-cisterna venne costruito nel corso del Cinquecento, nel medesimo periodo in cui venivano effettuati i lavori di ristrutturazione al palazzo, che contribuirono a conferire alla residenza degli Orsini un aspetto più imponente e fortificato di quello preesistente medievale.Venne realizzata, infatti, un'ampia cisterna per la raccolta, la depurazione e la distribuzione dell'acqua, che si immagazzinava al suo interno nel corso di precipitazioni atmosferiche, che spesso hanno caratteri e distribuzioni irregolari nell'area in cui è situato il centro di Pitigliano.
Terminati i lavori di realizzazione della cisterna, questa venne interrata al di sotto del livello del cortile interno di Palazzo Orsini e, subito dopo, fu realizzato il pozzo di forma esagonale con decorazioni monumentali.
La realizzazione del pozzo-cisterna rendeva di fatto autonoma la residenza ursinea dal punto di vista dell'approvvigionamento idrico, rispetto a tutto il restante centro di Pitigliano che, da lì a poco, sarebbe stato servito dall'Acquedotto Mediceo, i cui lavori di realizzazione furono quasi coevi.
Aspetto attuale
Il Pozzo di Palazzo Orsini si presenta come un'opera architettonica monumentale in stile rinascimentale, poggiante su una base che delimita la sottostante cisterna interrata.Al centro della base poggia il pozzo propriamente detto a sezione esagonale, le cui pareti laterali sono interamente e pregevolemente decorate da bassorilievi che raffigurano vari stemmi della famiglia Orsini, che in epoca cinquecentesca (periodo di realizzazione del pozzo) controllava in modo indiscusso la Contea di Pitigliano: tali bassorilievi conferiscono un aspetto elegante ad un'opera, le cui funzioni erano unicamente quelle dell'approvvigionamento idrico del complesso di Palazzo Orsini. Il bordo superiore del pozzo esagonale, privo di decorazioni, fu aggiunto in epoca posticcia.
L'eleganza decorativa del pozzo è ulteriormente esaltata dall'armonia della restante struttura, con le due colonne a sezione circolare che poggiano con le relative basi nella parte laterale della più ampia base della cisterna, proprio di fianco al pozzo propriamente detto. Le due colonne culminano nella parte alta nei rispettivi capitelli che rievocano l'ordine corinzio, sopra i quali trova appoggio il possente ma slanciato architrave.